Testimonianza
Mi chiamo Giuseppe, non sono più tanto giovane ed ora, ripensando alla mia vita passata, non rimpiango quel periodo, né dico: “quanto era bello quel tempo”. Molti uomini, invece, si esprimono così ricordando la propria giovinezza ed io, sino a qualche tempo fa, non ero diverso dagli altri e spesso ripensavo, con nostalgia, agli anni passati. Eppure, a ben valutare le cose, non avrei dovuto avere nulla di cui vantarmi. Da giovane, infatti, correvo dietro a tutte quelle cose che appagano i sensi e l’orgoglio ma che danneggiano l’anima. Mi lasciavo guidare dagli istinti e dall’egoismo; volevo tutto senza dare nulla e tendevo ad ingannare gli altri, verso cui ero spesso animato da sentimenti ostili, poiché interpretavo negativamente tutto ciò che essi facevano. Non avevo amore per il prossimo, anzi, provavo dell’odio; valutavo con benevolenza soltanto me stesso. Quello stato di cose mi procurava, però, un profondo senso di insoddisfazione per cui, ad un certo punto della mia vita, arrivai a sentirmi come un uomo che, correndo, va a finire nelle sabbie mobili, inizia ad affondare e l’agitazione procurata dalla paura ne accelera il processo. Il tempo continuava a trascorrere ed io non cambiavo le mie abitudini ed il mio modo di fare. Tutti i giorni, all’ora del pranzo, mi incontravo al bar con i colleghi di lavoro, con i quali scambiavo impressioni ed opinioni di vario genere. Un giorno, in quel bar, venne anche un giovane che conoscevo e che lavorava in una vicina azienda. Egli aveva un comportamento ed un modo di parlare diverso da quello degli altri ragazzi. Mi disse che in una tenda, posta in un parco pubblico non lontano dalla mia abitazione, si svolgevano delle riunioni nelle quali veniva predicato il messaggio di Gesù, il Salvatore del mondo, e mi invitò ad assistervi. Tale invito mi incuriosì, tanto che decisi di andare insieme a mia moglie ed ai miei bambini. Nella tenda trovammo delle persone che avevano dei volti sorridenti e tranquilli e che si dimostrarono felici di vederci. Lì, per la prima volta, sentii parlare di Gesù. Al termine di quella riunione, il mio amico, notando la mia buona disposizione, mi rivolse l’ulteriore invito ad andarlo a trovare presso la chiesa evangelica che egli frequentava, cosa che feci molto volentieri non soltanto la domenica appresso ma, con regolarità, anche in quelle successive. Trascorse circa un anno prima che accettassi Gesù come mio personale Salvatore poiché, inizialmente, non riuscivo a comprendere tutto quello che vedevo ed udivo. Poi il Signore mi aiutò ad aprire il cuore a Lui e, una volta realizzata la Sua presenza nella mia vita, chiesi di fare il battesimo in acqua. In quella occasione presi il solenne impegno di obbedire a Gesù e di servirlo costantemente. Entrato nel mio cuore, Gesù mi ha perdonato tutti i peccati e mi ha tolto i vizi e le cattive abitudini di prima. Egli ha fatto di me un figliolo di Dio. Adesso nel mio cuore vi è la vera pace, dono di Dio, ed un grande desiderio di seguire Gesù. Egli mi ha insegnato che negli altri uomini non devo vedere dei nemici ma soltanto delle creature che hanno bisogno della medesima salvezza che il Signore, per grazie, mi ha donata; mi ha insegnato, inoltre, a mettere in pratica i suoi due più grandi comandamenti: l’amore verso Iddio e l’amore verso gli uomini. Ora sono felice ed ho chiesto a Gesù di poter collaborare nella Sua opera affinché altre persone possano conoscerLo ed accertarLo quale Salvatore e Signore della propria vita. A Lui soltanto, a Gesù Cristo, che ne è sommamente degno, voglio dare lode, onore e gloria e voglio anche ringraziarLo per la viva speranza che Egli a messa nel mio cuore di incontraLo un giorno nel cielo per trascorrere, insieme a Lui, l’eternità.